La tecnica perfezionata negli anni di studio e la professionalità che contraddistingue il Pianista del buio, sono espressi al massimo livello nella rassegna di concerti al buio.
C’è chi vede e chi non vede. Il Maestro Sandretto non vede, lui è cieco.
I suoi “concerti al buio” sono veri non sono simulazioni. Non vede gli spettatori, mille o uno solo per lui non c’è differenza e non vede l’incantevole location che lo ospita né tanto meno vede i tasti del piano. Non sono a colori ma bianchi e neri eppure lui non vede nemmeno in bianconero.
Professionista di musica classica e della cecità, il Maestro Sandretto studia gli spartiti in braille con una mano e con l’altra trasferisce le note sui tasti del pianoforte. La musica il suo primo ed unico amore. Amore a “prima vista” ma lui non ha la vista eppure ama ed interpreta la musica classica con un’intensità che va oltre l’innamoramento.
Bisogna provare per capire. Chi vede, anche poco, chi è abituato ai colori, al senso della profondità chi vede le strisce bianche per poter attraversare la strada, chi vede il volto dei propri cari… può solo immaginare, non capire cosa vuol dire non vedere, esser ciechi. Chi si esibisce in un concerto al buio senza conoscere il buio ha un’accezione romantica del lume di candela. La realtà è un’altra ed è assai meno romantica. I concerti al buio del Maestro Sandretto non sono una finzione, non si tratta di penombra, vedo non vedo, sono un viaggio sensoriale, un assaggio di un paio d’ore di ciò che è una vita senza luce, un paio d’ore in cui da schiavo di una mancanza, il Maestro si rivela in tutta la sua professionalità che ammalia e stupisce, imprigiona nell’esperienza forte della cecità lo spettatore poi lo libera in una danza meditativa, di emozioni e sensazioni ben note a lui e sconosciute al pubblico.